L’attacco a Torino delle forze partigiane

25-26 Aprile 1945

Documenti dell’Archivio della VII Divisione Autonoma Monferrato.

L’avvicinarsi del 25 Aprile spinge a ricordare ancora le vicende che tra l’inizio del 1944 e la liberazione di Torino videro l’intensa attività nelle colline intorno a Robella dei partigiani della VII Divisione Autonoma Monferrato. Come dice il nome, a differenza delle brigate “Garibaldi”, “Matteotti” e “GL”, la “Monferrato” era una formazione partigiana non partitica; ciò che univa i giovani che con sprezzo del pericolo ne facevano parte era il desiderio di contribuire alla liberazione dei propri paesi e dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista. Come mostrano alcuni documenti dell’archivio della Divisione la sua zona di azione corrispondeva grosso modo al triangolo Chivasso-Asti-Casale. Le colline boscose sulla destra del Po’ offrivano un terreno favorevole per nascondersi e poi partire da lì per rapide incursioni sulle importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie della zona.  Fu cura dei suoi comandi stabilire precisi accordi con altre formazioni per evitare incidenti e coordinare la propria azione.

Nei primi mesi del ‘45 la Divisione deve affrontare un nuovo rastrellamento. I partigiani si disperdono, nascondono le armi. Finito il rastrellamento l’attività della Divisione continua. Come sempre la tattica è quella di non fare resistenza frontale, ma condurre brevi attacchi di sorpresa e poi ritirarsi di fronte a forze superiori

Le azioni condotte sono di molti tipi: posti di blocco per cattura di militari nemici (per effettuare scambi di prigionieri), acquisizione di armi e mezzi di trasporto, attacchi a piccoli distaccamenti nemici, sabotaggi di linee ferroviarie.

Finalmente arriva il tanto atteso momento della battaglia finale. Alla fine di aprile il Comando del CLN e degli alleati danno il via all’attacco verso Torino.

Il 24 Aprile il Comando della “Monferrato” ordina a tutti i reparti della divisione (ormai articolata in 4 brigate e dotata di armamenti piuttosto consistenti) di concentrarsi a Cocconato con tutti i mezzi di trasporto e con viveri per tre giorni.

L’attacco si svolge su diversi fronti. Una parte della divisione si dirige verso San Mauro per entrare poi da lì a Torino. Un’altra colonna va verso Chivasso per intercettare le truppe nemiche in fuga.

Finalmente Torino è liberata e c’è tempo per la foto ricordo con il carro armato della Monferrato catturato ai nemici!

Il carro armato della Monferrato davanti alla prefettura di Torino